Avrete sicuramente sentito "Sorelle d'Italia", il pezzo cantato da Sushy colonna sonora dello spot Calzedonia.
Fin dalla prima volta che ho sentito in sottofondo quel "sorelle d'Italia", mi è arrivato un pizzicore al cervello... perchè all'Italiano toccagli la libertà, ma non toccargli l'inno, quindi avanti con la sottrazione di democrazia, ma solo se sotto gira la colonna sonora dell'Inno.
Aleggia quasi un che di maschilista, ipocrita e perbenista dietro queste accuse della classe politica che chiude un occhio dietro il tracollo del Belpaese, ma si preoccupa delle colonne sonore delle pubblicità.
''Con il canto degli italiani non si gioca. E non si può nemmeno metterlo sotto i piedi'', ha detto il presidente della Provincia di Savona, Angelo Vaccarezza. Romano La Russa, coordinatore provinciale del Pdl a Milano ha preso di mira Calzedonia, augurandosi che sospenda “immediatamente la messa in onda di quella pubblicità infame”. Per non parlare di Gianni Plinio e Alessio Saso, consiglieri regionali a Genova, che hanno preso carta e penna per denunciare all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato il carattere “gravemente irriverente nei confronti dell’inno nazionale”
Scegliere se ridere o piangere di fronte a queste parole è di secondaria importanza. Mentre essenziale sarebbe capire se escono da una trasmissione radio di inizio secolo arrivata fin qui per errore, o se sono proprio le dichiarazioni che nel 2009 vengono fatte dai nostri politici, gli stessi che autorizzano palinsesti diffamanti, notizie ritoccate, finti servizi-scandalo e chi più ne ha più ne metta.
L'ennesimo inchino agli Ipocriti d'Italia, care Sorelle d'Italia!
Enjoy
Carlì